A tutto Est: in Giappone

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3 gen 2014

analogico 2013: details

Un saluto al 2013 con i dettagli, le persone, i luoghi, gli autoritratti e tutto quello che la fotografia analogica mi ha restituito quest'anno.
Mai avuto il dono della sintesi io e con questa mania di voler raccontare...
Allora qui una foto per tema, il resto sul lomo-album



DETTAGLI


Leuca piccola, Lecce - 2013


PENTAX MX


IL RESTO QUI: LOMO-ALBUM <details>

20 ago 2013

ho incontrato un equilibrista


...che lo fa con le pietre le assembla, le incastra, ne appoggia i pezzi considerando l’aria, la terra e l’acqua.
Lo possiamo chiamare scultore allora?
Li trovi ovunque, non lasciano firma, solo le opere in segno del loro passare.
Pare che si possano aggiungere altre pietre alle vecchie, se ne sei capace.
Se le guardi, quelle opere sono il risultato di un’azione lenta e riflessiva che lascia la sensazione della paziente ricerca di un equilibrio che è precario, ma ci può essere. In ogni pietra vedo lo sforzo e la concentrazione di chi, ricurvo, può passarci anche ore su soli due pezzi.

Io, ne ho incontrato uno di persona in Corsica e spero non me ne abbia se gli ho dato un volto.
 




Porto, giugno 2013 - Pentax MX - lomo XPro 100

dall'album un pied en corse

24 mar 2013

non si butta nulla: scatti davanti e dietro e ti sei anche fatto un redscale!

Prendi un rullino a colori, lo metti in una macchina e fai i tuoi scatti.
Poi quando hai finito riavvolgi, ma ricordati di lasciare un po' di pellicola fuori dal rullo.
Perché?
Perché adesso quel rullo lo ri-bobini in uno vuoto, però attenzione perché la pellicola la monti al contrario e cioè con l'emulsione verso l'esterno. In questo modo potrai scattare di nuovo la tua pellicola, ma come fosse un redscale.
No, il redscale non è una supercazzola, ma un rullo a colori con pellicola montata al contrario e che ti restituisce foto in scala di rosso (...redscale, appunto). Ricordi?

Ovviamente, ovviamente, il giochino del ri-montaggio si fa in camera oscura (altrimenti il red diventa burnt e poi butti tutto!!) e ti serve una bobinatrice, altrimenti puoi fare come fa goonies (un lomoamigo).

Io c'ho provato.
Ho preso un solaris 100 (rigorosamente scaduto), che mi aveva regalato Amuchina di Parma circa 2 anni fa. L'ho montato sulla pentax MX e sono andata proprio a Parma a scattare il lato A. Era il 2012. 
Poi da Parma l'ho portato a Modena e per finire a Buti (Pisa) a casa del masculazzo n. 1
Il lato B invece l'ho fatto tra Torino (da cbp e LeLuf) e Pisa. Era il 2013.

Dura molto, ma è divertente e poi è tutto un po' a caso...
exposing both sides: first attempt
Modena, Torino
Pentax MX
solaris 100
double - redscale

QUI il resto

15 giu 2012

Mama Africa rompe il ghiaccio


Nel 2005 ho messo per la prima volta il mio piede in Africa, era in Marocco.
Poi nel 2006 nell’Africa nera, qualche giorno in Uganda poi in Tanzania fino a decollare in Madagascar. Da allora, ogni anno, il mio piede ha toccato la terra malgascia. Ed è stata subito casa. 
A 6-1-0 direbbero eh stica
Pentax MX
Il blog nasce soprattutto grazie alla Grande Isola Rossa. Un paio di post di introduzione, giusto per mostrare che mi piace fotografare, poi un omaggio al mio paese e a chi ha avuto il coraggio di tirarne fuori un bel "pezzo". Adesso però, viene il SUD lontano, quello che ho visto, che mi porto dentro, quello che in parte rubo, ma soprattutto il SUD degli altri.

Pentax MX
Tsaramaso è una parola che in Madagascar vuol dire fagiolo, ci sono gli tsaramaso mena (rossi) e gli tsaramaso fotsy (bianchi). “Un po’ ovunque nel mondo”, direbbe qualcuno di mia profonda conoscenza, si trovano gli tsaramaso e non c’è bisogno di andare in Madagascar. Verissimo. Però qui (perché adesso ci sono in Madagascar) mi stupisce che si vendano tsaramaso dappertutto, ma li avessi mai mangiati al ristorante! O nelle bettole o per strada sui banchini che stanno in piedi per miracolo! Macché. Tsaramaso è stata anche una delle prime parole malgasce che ho imparato. Qui impari a dire subito tsara che vuol dire "bello", "buono", quando ti piace qualcosa insomma; e se poi ti capita che qualcuno ti insegni come si chiamano le parti del corpo, impari che  maso significa "occhio". E a me lo ha insegnato la mia mama.
Ecco qui, che il gioco è fatto. Rotto il ghiaccio del primo post al SUD.
Fort Dauphin, Tolagnaro
foto di Betta