A tutto Est: in Giappone

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6 nov 2012

ièntu



M'aggiu azata cu nu presentimientu
nnu ggiurnu speciale, ma no mi veni quale.
...ah! la vecchiaia cc'è brutta cosa...e cc'ama ffare?
Nienti: te la godi lenta comu na sposa ca vai all'altare.

Eppuru osci, 'ncuna cosa sta pporta stu ièntu
e pensu
e pensu...
 e nno stà ttira scirocco, né tramontanta...
stà ttira libbecciu
cu rrìa drittu drittu, nzinu a Liliana.

Roma, giugno 2010 - foto di cbp

31 ott 2012

Marina resiste



Marina di Pisa, 29 Ottobre 2012

Cara Cbp,

Alla fine di tutto possiamo solo provarci a starci a questo mondo, che poi chi decide è lei, la madre di tutte le madri: la Natura. Com'è bella, anche nella sua pericolosità, anche nel terrore che genera.
E' bella nella sua potenza, è madre, sì, è proprio madre.

Ieri ti ho pensato molto, avresti apprezzato quel buio, quel rumore di ciottoli e di detriti, quel muretto giù e questo sentirsi nel cerchio di protezione. Perché non si capisce come mai solo noi e il barrino non abbiamo praticamente riportato danni, sul lungomare.
Al mattino di ieri partivo alle 8.00, solito mare incazzato di libeccio, vento forte, tutto il sale addosso e sulla macchina, i cassonetti a terra, le sedie volate e un pezzo di ringhiera di casa che si stacca, piccolo, ma si stacca. Tutto normale, quindi, già visto, già familiare. E' ottobre, è cambiata l'ora e cambia la stagione. Non ci ho fatto caso alle onde che saltavano la diga (chiusa!!) costruita per i lavori del porto nuovo, arrivando direttamente in strada e allagando il paduletto. Forse il paduletto c'aveva già un metro d'acqua, ma via Majorca no e così non era facile accorgersene. 
Le libecciate si assomigliano. Ma questa evidentemente no. 
Ho guardato piuttosto le nuvole grigie di viale D'Annunzio, belle, cariche, tra l'una e l'altra un pezzo di cielo azzurro, tra me e loro la stanchezza di una settimana senza stop, il piacere di essere di nuovo tra i banchi di scuola ad un corso. E così andavo verso Pisa alle 8.00 del mattino di domenica, come non succedeva da anni forse, poi approdavo in piazza Santa Caterina di domenica e dicevo "certo che sta piazza è proprio bella, qui venivamo con Lara a cantare le canzoni di De André", se non sbaglio. Giocare a calpestare le foglie e pensare a notting hill...
Mentre di là, una piccola sensazione di tsunami si stava formando.
Forte...forte!

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Marina è una città che resiste al cambiamento tutte le volte che può, come ti dico sempre.
Stamani l’intento era di fotografarla dopo il piccolo tsunami che la ha attraversata ieri.
Voglio l'istantanea e ho l'ultimo pacco di pellicole Polaroid, un chocolate, non ho scelta.









Polaroid LAND 210
pellicola chocolate 80 ISO expired 2009
Vedi?
Niente, apparentemente non sembra essere successo niente.
Incredibile.

24 giu 2012

Buon compleanno C.

Cara Cbp,
Ti scrivo dall'altra parte del mondo, come sai.
Se mi cerchi, sappi che mi sono mossa un po' più a ovest. Ho sorvolato l’oceano e sono atterrata a Moroni, la capitale delle Gran Comore.
Lasciare il Madagascar non è mai facile: ci lascio sempre delle briciole di me, per poter ritrovare la strada un giorno. Lì è sempre tutto più complesso, difficile, precario o, come diresti tu, "ingarbugliato" e non sai mai come e se ci puoi tornare. Mi sono lasciata alle spalle la porta dell’imbarco, ho sentito il solito odore di benzina e asfalto, ho sorriso guardando il cielo scuro e ho detto "veloma Madagasikara” (dovresti ricordarti che addio si dice veloma). Poi ho salito il primo scalino dell’aereo, poi un altro, poi un altro e così ho capito che anche stavolta era finita.Una piccola stretta al cuore e mi sono seduta da sola nel piccolissimo aereo a elica che mi avrebbe portato a Moroni.

Ti scrivo da qui, proprio dov'ero un anno fa e proprio dove ti ho portato in giro per un giorno intero con me senza esserci, ma sono certa che hai sentito.
Ti ho portato subito al vecchio porto, dove c’è la grande moschea e la grande nave di ruggine che si sta lentamente sbriciolando. "Sentito? Pare sia in vendita adesso, il padrone è morto quest’inverno…ma chi vuoi che se lo compri questo ammasso di ruggine?"
Ci saresti salita, ma ti ho trattenuto. Hai fatto la faccia di quando guardi la TV con la bocca spalancata e le lacrime che scendono. Le cose grandi sono sempre più grandi per te. Ad un certo punto abbiamo visto quell’uomo magro che si sbracciava, ci diceva “salam aleikum”, abbiamo risposto “aleikum salam”, sventolava una foto, ma era in alto e non capivamo.
Ci ha urlato che in quella foto c’era lui davanti alla stessa nave prima che fosse mangiata dalla ruggine. Era così fiero di essere lì in alto e nella foto e ci ha chiesto se volevamo che ce la lanciasse, abbiamo subito gridato "nooooooooooo" era chiaro che sarebbe caduta in acqua!!!! E così finalmente hai smesso di piangere e hai fatto una delle tue risate esplosive che hanno fatto eco per tutto il porto fino al Karthalà, il vulcano.

Abbiamo lasciato il porto con la bassa marea, "hai visto quel faro?" Hai annuito. Ti ho detto che è il primo faro della città, risale al 1850. Ci siamo paralizzate quando abbiamo scoperto che stanno costruendo degli appartamenti per i turisti proprio lì davanti, non lo toglieranno mica?
Inshallah.

Ti ho portato lungo le due uniche vere strade di Moroni, e sono riuscita a perdermi anche lì. Chissà se te ne sei accorta. Hai visto quanta monnezza? Ti assicuro che quest’anno non è niente. E guarda come puliscono! Ma che succede? Chi arriva?? Mi hai preso per il culo dicendomi che sapevano che sarei arrivata io e invece, scema, il 9 c’è la festa dell’indipendenza e poi iniziano i giochi della gioventù dell’oceano indiano! Altroché me.
Abbiamo mangiato da Nassib. Nassib, sì, quello che fa il pane e i dolci e all’alba tutta moroni è profumata durante il richiamo del muezzin, poi di giorno fa il pilau e le omelette più buone della città. Avevamo i soldi contati, è domenica e le banche sono chiuse, ma Nassib fa prezzi onesti per essere qui. Visto com’è caro tutto? E la gente così povera? "E sti ricchi dove sono?" Mi hai chiesto. "Non si vedono, io non ne ho mai visti", ti ho risposto. 
"Però guarda lì, c’è una partita di calcio e combinazione il Moroni gioca contro il Madagascar. Io sto per il Madagascar sempre!
"Io sto per lei", mi hai detto indicandomi quella ragazza bellissima col suo velo colorato in mezzo a tutti quei maschiacci tra il pubblico. Ma come hai fatto a vederla?
 
Che sete però, qui è proprio più umido.
E le capre stanno sotto le panche come il proverbio che tanto sbagli. E infatti hai detto che sopra la panca la capra canta…











 

Eri felice e io pure quando, finalmente, ti ho sussurato "buon compleanno, amica mia".