Marina di Pisa, 29 Ottobre 2012
Cara Cbp,
Alla fine di tutto possiamo solo provarci a starci a questo mondo, che poi chi decide è lei, la madre di tutte le madri: la Natura. Com'è bella, anche nella sua pericolosità, anche nel terrore che genera.
E' bella nella sua potenza, è madre, sì, è proprio madre.
Ieri ti ho pensato molto, avresti apprezzato quel buio, quel rumore di ciottoli e di detriti, quel muretto giù e questo sentirsi nel cerchio di protezione. Perché non si capisce come mai solo noi e il barrino non abbiamo praticamente riportato danni, sul lungomare.
Al mattino di ieri partivo alle 8.00, solito mare incazzato di libeccio, vento forte, tutto il sale addosso e sulla macchina, i cassonetti a terra, le sedie volate e un pezzo di ringhiera di casa che si stacca, piccolo, ma si stacca. Tutto normale, quindi, già visto, già familiare. E' ottobre, è cambiata l'ora e cambia la stagione. Non ci ho fatto caso alle onde che saltavano la diga (chiusa!!) costruita per i lavori del porto nuovo, arrivando direttamente in strada e allagando il paduletto. Forse il paduletto c'aveva già un metro d'acqua, ma via Majorca no e così non era facile accorgersene.
Le libecciate si assomigliano. Ma questa evidentemente no.
Ho guardato piuttosto le nuvole grigie di viale D'Annunzio, belle, cariche, tra l'una e l'altra un pezzo di cielo azzurro, tra me e loro la stanchezza di una settimana senza stop, il piacere di essere di nuovo tra i banchi di scuola ad un corso. E così andavo verso Pisa alle 8.00 del mattino di domenica, come non succedeva da anni forse, poi approdavo in piazza Santa Caterina di domenica e dicevo "certo che sta piazza è proprio bella, qui venivamo con Lara a cantare le canzoni di De André", se non sbaglio. Giocare a calpestare le foglie e pensare a notting hill...
Mentre di là, una piccola sensazione di tsunami si stava formando.
Forte...forte!
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Marina è una città che resiste al cambiamento tutte le volte che può, come ti dico sempre.
Marina è una città che resiste al cambiamento tutte le volte che può, come ti dico sempre.
Stamani l’intento era di fotografarla dopo il piccolo tsunami
che la ha attraversata ieri.
Voglio l'istantanea e ho l'ultimo pacco di pellicole Polaroid, un chocolate, non ho scelta.
Voglio l'istantanea e ho l'ultimo pacco di pellicole Polaroid, un chocolate, non ho scelta.
...passaggi d'assenza...
RispondiEliminae la polaroid vede anche quel che non è.
più.
splendide, davvero.
certo che foto belle... mi ricordano dei paesaggi pasoliniani.
RispondiEliminama più belli di tutti sono i tuoi commenti, anzi scusa, i tuoi racconti, scritti così bene....by the way, sono ospite involontaria del tuo blog perchè mi pensi, mica perchè sono evocativa in quanto tale!ad esserlo è Piazza Santa Caterina, la mia preferita dalla prima volta, quando andai a fare l'esame al Sant'Anna con la leggerezza di un cuore di vent'anni.. e lì non potevo non cantare il mio de Andrè, certo alla mia maniera roca e forse stonata, ma convinta dalla belezza del mondo in quel luogo, in quei momenti...
onde evitare di apparire troppo sentimentale, vorrei aggiungere che questo stesso commento...non essendo avvezza alla tecnologia..l'ho appena inserito nei feedback di google!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L