A tutto Est: in Giappone

4 mar 2013

4 03 2013 - Notizie da Urano

4 Marzo 1943 by Lucio Dalla on Grooveshark

Betlemme non era una tappa di lavoro prevista durante la mia trasferta su Urano, ma quando il capo dei capi mi ha proposto di accompagnarlo ad un pranzo di lavoro, non ho esitato un minuto e ho detto "Certo! Così vedo dov'è iniziato tutto". Lui non ha detto nulla e siamo partiti.

Per andare da Ramallah a Betlemme un tempo ci volevano massimo 20 minuti di macchina. Ramallah è in area A (sotto completo controllo palestinese) così come Betlemme. Tuttavia, tra due aree A spesso c'è un'area C (a completo controllo israeliano) e questo costringe a cambiare strada. I Palestinesi adesso ci mettono quasi un'ora per andare da Ramallah a Betlemme. Durante il viaggio si percorre una strada di salite e discese a tratti stretta stretta, a tratti trafficatissima, taxi, macchine, autobus e camion, la usano tutti visto che è l'unica percorribile. Il capo dei capi va veloce, sembra avere fretta, forse siamo in ritardo per l'appuntamento, penso...

Lumix FZ28 - Ezaria
Macché, è proprio che i Palestinesi corrono e sorpassano da destra. Mi permetto di rimproverare il capo dei capi -lo so che non sta bene- ma quel camion mi sta entrando nel muso! Il capo dei capi mi dice di stare tranquilla e che comunque ci farà più attenzione e che in fondo ho ragione. Mentre penso a quanto sia ruffiano, è già salito su una rotonda, ha inveito contro il service che sta facendo scendere le persone e una macchina ci ha suonato perché non siamo schizzati via allo scattare del verde. Mi sa che mi arrendo e mi metto a fare un sacco di domande sui luoghi con l'intento di distrarmi.
Prima di arrivare a Betlemme si passa da Ezaria, che significa "alzati Lazzaro” e da wadi Nar, che significa la “valle del fuoco”. Wow! Sento il catechismo riaffiorare. Quei pomeriggi a fidarsi di qualcuno che ti raccontava quella storia e che mai avresti messo in discussione...Mentre mi stupisco e ricostruisco i fatti, il capo dei capi mi dice che saliremo in cima ad una città molto famosa che si chiama Beith Sahour. Proprio lì pare che un angelo avesse annunciato la nascita di Gesù ai pastori e che poi Elena avesse fatto costruire un convento che adesso è conosciuto come la grotta del pastore. Poi, mi indica il luogo in cui un tempo c'era la palma sotto la quale la Madonna partorì. Lui non sa che in questo modo mi sta distruggendo l'immagine di quella storia che mi raccontavano, quella della grotta, dell'asino e del bue...niente di tutto questo: Maria ha partorito sotto una palma da cui piovevano datteri e di cui si cibava per recuperare le forze dopo il parto.
...
Mi distraggo dallo shock di questa notizia solo quando vedo che il capo dei capi guarda a destra intensamente, ma che cerca? Siamo sul ciglio della strada, per fortuna ha rallentato, per fortuna... Mi dice di guardare alla mia destra, sorride, dice contento "quella è Gerusalemme est, noi Palestinesi almeno ce la guardiamo da qui, anche se da lontano" e mi dice che a seconda della luce, possono vedere perfino la cupola d'oro! Sono in imbarazzo, allora gli racconto che anche a me hanno negato l'accesso alla cupola d'oro l'anno scorso. Gli racconto che era venerdì 27 gennaio e un soldato mi mise la mano sulla spalla chiedendomi se fossi araba, io dissi di no e allora mi disse di allontanarmi, perché il venerdì la spianata delle moschee è chiusa ai turisti e aperta ai pochi Palestinesi ammessi. Gli dico che allora decisi di andarmene sul monte degli ulivi per vedere la cupola d’oro - anche io da lontano! -Bellissima, imponente. Lui sta zitto e chissà che pensa, ma almeno ha ricominciato a guardare davanti e s’è messo in carreggiata.
Lumix FZ28 - da Beit Sahour si vede Gerusalemme


All'appuntamento arriviamo in orario e senza tamponamenti. Parcheggiamo davanti all'uomo dei falafel, cerco un accendino da comprare, non ne vendono, così un negoziante mi regala il suo. Mi guardo intorno, c'è una luce bellissima su questa città da cui si annunciò la nascita di un uomo che attraverso diverse storie ha dato una direzione alla Storia di popoli interi...

Lumix FZ28 - Beit Sahour 

La strada del ritorno l’abbiamo fatta a buio. Il capo dei capi ha voglia di musica italiana, tira fuori il suo cofanetto preferito e mette su "4 marzo 1943". Bisogna sbrigarsi, alle 22.00 il check point non lascia passare e dobbiamo fare il giro da Qalandia. Per 15 minuti non ce la facciamo...
Però, almeno così abbiamo ascoltato tutta la canzone.

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