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Holga 120CN |
La prima volta che ho parlato di Mahajanga ho commesso un
errore. Era
qui ed era il 2009, a quel tempo a Nord del Madagascar non c’ero
mai stata. Avevo vissuto nel Sud, nella regione dell’Androy e avevo un po’ di
esperienza di Anosy (Fort Dauphin). Il malgascio è una lingua molto "logica",
infatti, se la Regione si chiama Androy, il popolo si chiama Antandroy e la
lingua Tandroy. Se la Regione è l’Anosy, il popolo si chiama Antanosy e la
lingua Tanosy.
Questione di prime lettere.
Rimasi molto colpita dalla città coloniale coi palazzi in
decadenza, ma la più grande novità era la presenza dei pousse-pousse: carretti
colorati guidati da uomini magrissimi e scalzi che corrono da una parte
all’altra della città tra pietre e rifiuti per trasportare spesso donne dal
peso “inquantificabile” e cariche di spesa.
Nel 2009, senza chiedere a nessuno, avevo dedotto che i
pousse-poussier appartenessero alla classe povera e dichiarai che MAI sarei
salita su un pousse-pousse. Troppo forte l’idea dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Molti mi dicevano che era comunque un lavoro, ma quello non
è mai stato un buon motivo per me per pagare un uomo per farmi da taxi umano.
Quest’anno, ogni mattina, mentre fumavo la prima good look
della giornata, un pousse-poussier cercava di convincermi a fare il tour della città.
Io gli dicevo che dovevo andare a lavorare e che preferivo camminare, ma lui,
ogni santo giorno, provava a convincermi dicendomi di approfittare “c’est le
quatre-quatre malgache!”.
Un giorno mi ci sono messa a parlare e così l’ho guardato
bene in faccia. C’era qualcosa di familiare nei suoi tratti. E’ così che ho
scoperto che era un Antandroy, non solo, che tutti i pousse-poussier venivano
dall’Androy e che il pousse-pousse era la loro casa (cioè ci dormono!) E anche tutte le donne che
vendono la frutta sul ciglio della strada e si spalmano la terra in faccia erano Antandroy! Quindi mi correggo, la classe povera del nord a Mahajanga è fatta dal
popolo del sud, migrato in cerca di lavoro.
Tutto questo ha stimolato ancora di più la mia passione:
viversi un paese attraverso la gente. Allora nelle pause di lavoro, coi
pousse-poussier e le venditrici di frutta ci parlavo. Molti di loro non
ricordano neanche cosa fosse l’Androy, a volte hanno chiesto a me come se la
passavano laggiù, in quel posto in cui per arrivarci ci vogliono 1 ora e 30 di aereo oppure 8 comodi
giorni di taxi-brousse.
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Fujica |
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Fujica |
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Fujica |
Avrei preferito mango, papaya, banana, ma
LEI aveva solo arance. Ne ho comprato 2 chili, poi le ho chiesto in cambio se potevo farle una foto.
Il sapore di quelle arance non l’ho mai sentito. Sono finite
alla donna sfuocata, seduta dietro a godersi tutta la scena.