A tutto Est: in Giappone

17 mar 2024

Le cascate di kandeko. E per Levi era la prima volta.

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Le cascate di kandeko ci sono piaciute proprio e per Levi era la prima volta.

Levi è uno dei mille nipoti di Blaise e Blaise è la persona che gestisce il sito “turistico” che si trova a Kandeko, un villaggio a 20 km da Ouesso. Le virgolette alla parola turistico ci volevano tutte, almeno fino a qualche mese fa.

C’eravamo già stati 2 anni fa con Yorick, Sasha e Rwan. Ci andammo un  pomeriggio a fare un sopralluogo. Dopo che ci spiegò come funzionava, e che saremmo dovuti tornare il giorno dopo, rRimanemmo un po’ a suonare con la famiglia di Blaise, noi avevamo chitarra e il tamburello e loro qualunque superficie da percuotere.

L'indomani partimmo per la visita alle cascate. Dopo 5 minuti di marcia ci ritrovammo immersi con l’acqua fino al collo, i ruscelli di cui Blaise ci aveva parlato e che avremmo dovuto attraversare facilmente erano in realtà fiumi in piena, a causa della pioggia della notte precedente. Ma ormai eravamo lì, continuammo. Il tutto durò un’ora e quaranta e l’unica cosa che non si bagnò furono le macchine fotografiche negli zaini portati sulla testa. Arrivammo alle cascate e le guardammo dall’alto. Fu una delle mie prime uscite in natura in Congo.

Agosto 2021

Nov 2021: bagnati fino alle mutande
Anche la seconda volta che ci andai ne uscii completamente bagnata e neanche stavolta fu per un tuffo nella cascata, ma per la pioggia che ci prese sulla via del ritorno. Consegnai anche il mio k-way per coprire il piccolo di 3 anni che era con noi. Avevo l’acqua fino alle mutande, anche in quell'occasione, Blaise ci disse che presto avrebbe risistemato il posto per renderlo “turistico”, costruendo ponti sui ruscelli, sistemando il bar sulla casetta rialzata e poi il prato lungo il torrente all’entrata e poi i bungalow per pernottare. Di turistico Blaise però in quel momento aveva solo fissato i prezzi, oltretutto altissimi e io gentilmente mi rifiutai di dare la somma richiesta e lui non ce la fece a insistere.

Poi qualche mese fa incontro Blaise mentre lego la bici al lavabo delle abluzioni di Salem 1, il supermercato di Ouesso. Lì per lì non lo riconosco, è vestito bene, con la barbetta e ha preso qualche chilo. Quando dice il suo nome, lo focalizzo. Mi invita all’inaugurazione del sito. “enfin, on a fait les travaux, Danielà”. Mi dice subito i prezzi che ha fissato, memore forse dell’ultima volta in cui non pagai. All'inaugurazioni non potetti andare, ma ricevetti degli ottimo feedback.

Così domenica io e la mia amica Maria abbiamo deciso di andarci. Chiamo il tassista di fiducia, che solo di nome fa Christian Dior (il cognome a questo punto non importa). Blaise però non ci sarà, ha una veglia funebre, mi dice al telefono.  Tuttavia si raccomanda di chiedere di suo figlio Prince se vogliamo andare alle cascate. “Vedrai, Daniela come è tutto nuovo” mi dice con soddisfazione.

Al nostro arrivo troviamo la famiglia Blaise al completo:  madre, nonna, figli, nipoti, polli e pecorelle. Prince non c'è. C’è Maman Nathalie, che si ricorda di me e della musica suonata la prima volta. Ci mostra le migliorie, lo spazio picnic adesso ha le altalene e due grandi macchine giocattolo per i bambini. Tutto è fatto con materiali di riciclo. Ci fa vedere le chenilles messe a seccare col mango selvatico. È il periodo buono.

Agosto 2023

Prince arriva e ci presenta la sua equipe. Oltra a lui ci sono Levi e Stev, due dei tanti nipoti di Blaise. I ragazzini ci mostrano i nuovi spazi del sito: i laghetti per la piscicultura e l’idrovora per la corrente elettrica, poi il campo di platani, la canna da zucchero, i corrosol e papaye e tutto in fondo la foresta. Levi è il più piccolo, ha occhi profondi e vispi, parla benissimo e con passione del lavoro messo su dal nonno. Non avrà 10 anni secondo me. Ci dice che i pesci dello stagno si possono pescare solo da adulti, dice che sono grandi quanto lui e che li pescano mentre mangiano le radici delle ninfee.

"Chi conosce la foresta è Prince", dice Levi con fierezza. Gli chiedo degli animali, mi dice che ci sono i gorilla, e anche un gruppo di scimpanzé, che al mattino presto si affaccia proprio lì davanti. Ma quelli non si possono cacciare, mi dice. 

Per arrivare alle cascate stavolta ci sono voluti solo 40 minuti, andando a passo veloce. Prince e i ragazzi ci aprono la strada a colpi di macete. Nel cammino, frutti mangiati dalle scimmie impronte di elefanti. 

Camminiamo veloce, il rumore dell’acqua inizia a sentirsi sempre più forte. Quando arriviamo davanti alle cascate, sempre la stessa sensazione di pace, come le altre volte. Dopo 5 minuti siamo tutti in acqua. Con noi c'è anche un altro ragazzo, che non parla e non si tuffa, ma ci guarda affascinato.

Scopriamo che per Levi e Stev è la prima volta che nuotano qui nelle cascate. Pochi arrivano fino qui e nessuno fa il bagno, ci dicono. Stev entra in acqua coi pantaloni lunghi. Nuotano come dei pesci. Facciamo le 3 vasche sui diversi livelli, passando tra le rocce e tuffandoci ogni volta. Ci aspettiamo reciprocamente, con una bella complicità. L’acqua è fresca e pulita e mi ricompensa di quella voglia che spesso ho di immergermi fino alla punta dei capelli.

Per i ragazzi però l'acqua è troppo fredda, non sono abituati.

Levi et Stev, Agosto 2023

Al rientro il tratto di foresta sembra durare meno, "perché a ritorno si hanno meno aspettative” dice saggiamente Maria. Arrivati alla base, è come se ci aspettassero tutti. Siamo la novità. Questo posto non lo conosce nessuno o comunque qui il turismo non esiste. 

La famiglia è riunita, Stev e Levi si uniscono agli altri piccoli, i grandi ai grandi e io e Maria mangiamo il nostro panino con l’omelette. Prince resta con noi a fumare la sua sigaretta, mentre in fondo c'è il rumore di ingranaggio dell' altalena accanto alle due grandi Ravinala del Madagascar.

A prenderci ci sarà Merveil, mandato da Christian Dior. Maman Nathalie, sotto il grande cancello arruginito si raccomanda di portare la musica la prossima volta e Prince mi promette che mi porterà a cercare gli scimpanzé.

Chissà se lo faremo davvero, ma qui è la prospettiva che conta "pour s'accorcher".

E bravo Blaise! E lo ammetto, non ci avevo creduto del tutto...

Qui, un riassunto della giornata, con Levi affascinato dalla GoPro che può andare nell'acqua.


We really liked the Kandeko Falls and it was Levi's first time there.

Levi is one of Blaise's thousand grandsons and Blaise is the one who runs the 'tourist' site, located at 20 km from Ouesso. The inverted commas at 'tourist' were all we needed, at least until a few weeks ago.

We had already been there two years ago with Yorick, Sasha and Rwan, one afternoon, sightseeing, and Blaise told us to go back there from the morning if we wanted to get to the falls. He would give us guides and in an hour or so we would arrive. So we stayed there for a while playing guitars and tambourine we had brought, and Blaise's grandchildren joining in with improvised percussion on whatever surface.

The next day we went there in the morning and set off in search of the falls in a caravan with two natives. After five minutes of walking, we found ourselves up to our necks in water. The streams we were supposed to easily cross - according to Blaise - were raging rivers, due to the rain the night before. But by now we were there and we continued. The whole thing lasted an hour and forty minutes and the only thing that didn't get wet were the cameras in the rucksacks we carried on our heads. We arrived at the waterfalls and looked at them from above. It was one of my first trips to Congo.

The second time I went I came out completely wet and this time it was not a dip in the waterfall either, but the rain that caught us on the way back. I also handed over my k-way to cover the little one who was with us. I had water up to my knickers, even then. Blaise told us that he would soon rearrange the place to make it 'touristy', the path, the bar on the raised hut, the meadow along the stream at the entrance and then the bungalows to stay overnight. All Blaise had done at that moment was to set the prices, which were very high, and I politely refused to give him the amount he asked for and he could not insist.

Then a few weeks ago I meet Blaise while tying my bike - as usual - to the ablutions sink at Salem, the supermarket in Ouesso. There and then I don't recognise him: he is well dressed, with stubble and has gained a few kilos. When he says his name, I focus on him. He invites me to the site opening. "enfin, on a fait les travaux, Danielà". He immediately tells me the prices he has set, mindful perhaps of the last time I didn't pay. Unfortunately I won't be able to be there, because I will be on a mission among goat breeders and potential vets.

So last Sunday my friend Maria and I decided to get there. I call our trusted taxi driver, Christian Dior (that's just his first name, the surname doesn't matter at this point). Blaise won't be there though, because he has a wake, but he recommends asking about his son Prince if we want to go to the falls. 'You'll see, Daniela how new everything is,' he tells me on the phone with satisfaction.

Prince is of course not there when we arrive, but there is the whole Blaise family: mother, grandmother, children, grandchildren, chickens and sheep. There is Maman Nathalie, who remembers us and the music from the first time. The picnic area now has swings and two large toy cars for the children, made from recycled materials and now housing caterpillar to dry with wild mangoes. It is good times.

"The 'waterfall team' entrusted to us consists of Prince, Levi and Stev, Blaise's two young nephews. The young boys show us the work they have done: the ponds for fish farming and the hydro-vessel for electricity, then the field of plane trees, sugar cane, Corrosol and papaye, and all around the forest. Levi is the youngest, he has deep, lively eyes, he speaks very well and passionately about the work his grandfather put in, he will not be 10 years old in my opinion. He tells us that the fish in the pond can only be caught as adults, he says they are as big as he is and that they catch them while eating the roots of the water lilies.

He who knows the forest is Prince, says Levi proudly. I ask if there are any gorillas, he says they are seen, just as one sometimes sees a group of chimpanzees early in the morning in the trees out front. He adds that Prince, however, hunts neither gorillas nor chimpanzees, because otherwise you go to prison.

Getting to the falls this time took only 40 minutes at a brisk pace. Prince and the boys with machetes lead the way. Prince shows us the fruit eaten by the monkeys and the footprint left by the elephant. There is a tree felled, he did it because the fruit was too high to be picked. Mmhh...there is work to be done on this evidently. We walk fast, the sound of water from the falls starts to get louder and louder. When we arrive in front of the waterfalls, the same peaceful feeling as before. After five minutes we are all in the water. There is also another guy with us, who does not speak or dive, but looks at us fascinated.

We discover that it is the first time for Levu and Stev to dive into the waterfall. Stev even enters the water in his long trousers. They and Prince are fish. We do the three pools on different levels, passing between the rocks and diving in each time. We wait for each other, with a nice complicity. The water is cool and clean and makes up for that lack I sometimes have in Ouesso of 'diving to the tip of my hair'.

For Levi though, the water is too cold, he is not used to it, but he stays in front of the GoPro to see if it really can film underwater!

On the way back we take even less time than on the way out, 'on the way back you have fewer expectations,' says Maria wisely. When we arrive at the base, it is as if everyone is waiting for us. The family is reunited, Stev and Levi join the other little ones, the big ones the big ones, and Maria and I eat an omelette sandwich. Prince stays with us and smokes his cigarette, while in the background there is the rattling of the swing next to the two big Madagascar Ravinalas.

Picking us up is Merveil, sent by Dior. Maman Nathalie recommends bringing music for next time and Prince will take me to look for chimpanzees.

Who knows if we'll actually do it, but here it's the perspective that counts "pour s'accorcher"

And bravo Blaise! And I admit, I didn't quite believe you could do it.







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