Mattia vive nel sud Italia, a Mesagne, ha un gatto, una
casa, un quartiere, un bar di riferimento e molti altri di passaggio, le
strade, la neve dell’87. Soprattutto Mattia ha la gente, la nonna, il padre, la
madre, la sorella, la vicina, il prete e gli amici, quelli con cui fai tutto e
non c’è bisogno di dire, quelli con cui devi dire sennò non fai niente.
E’ da questi elementi che parte una storia comune di un
incontro molto particolare.
Siamo al Bar di Salvatore, davanti al Liceo della “malavitosa”
Mesagne di fine anni 80 e, in occasione di un torneo di biliardino, Mattia si
ritrova in squadra con Rudy il Cileno, uno che invece è nemico di molti.
Attraverso l’incontro tra Mattia e Rudy, si racconta l’intimità di un paese del sud che convive con la doppia identità: quella di gente come Mattia, un ventenne senza un chiaro progetto per il suo futuro, che starebbe a letto tutto il giorno, con la passione per i libri, il rock e i turbamenti sentimentali e sessuali, e quello della gente come Rudy, uno che si è fatto strada nella malavita locale, inserito quindi in un progetto fin troppo definito tant’è che “prima o poi gli fanno saltare il secchio”. E’ storia di sentimenti, di amicizia, di relazioni forti a prescindere, di regole non dette ma rispettate, storia di trasgressioni consapevoli, di ogni conseguenza pagata senza batter ciglio, la storia di un paese che nella sua calura e pigrizia arabo-africana è più che mai italiano: contraddittorio, radicato nelle sue tradizioni, rassegnato.
E’chiaro che, per chi come me ha per caso letto il libro intorno al 20 maggio 2012, la lettura di una storia mesagnese sia diventata più interessante. Se poi a Mesagne ci sei stato o ci hai vissuto, diventa inevitabile il confronto tra parlare del paese attraverso un romanzo o un articolo di giornale.
All’indomani della bomba, Mesagne diventa come Corleone, Mesagne come un covo della malavita salentina... Mesagne…nulla, mesagne tutto. Mesagne, Palermo, Napoli, Reggio Calabria, ognuna come se stessa, perché non c’è bisogno di rafforzare una realtà problematica con i paragoni.
Ma uno è un romanzo, l’altro è un articolo, l’ho detto.
Tuttavia, Tutto a
posto, tranne me non si legge solo se a Mesagne ci si è già stati.
rollei X-8 |
Tutto a posto, tranne me (Lupo editore) è il primo romanzo di Cosimo Lopalco, per gli amici "Mino", per alcuni del Bar di Salvatore "Mino barba".
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