Ouesso, una sera delle tante
Qualcuno bussa alla porta, il guardiano ci chiama per avvisarci.
"Ciao, sono qui di passaggio per..."
Spesso è per lavoro che la gente si ferma da noi "alla casa degli expat di Ouesso", prima di andare verso i villaggi del nord. Da quando la gente ha ripreso a viaggiare, i passaggi non mancano.
A volte li conosciamo, a volte ci avvisano, a volte bussano e basta. Li accogliamo in veranda e se non portano da bere, le birre le prendiamo noi dalla maman accanto, che ci rimprovera sempre perché non le riportiamo i vuoti. Con un' italiana e una spagnola in casa, gioco forza che la bevuta si trasforma in cena.
Così restiamo insieme, le chiacchiere scorrono e la rete di conoscenze si allarga. A volte nascono amicizie. A volte quella persona invece sarà per una volta e basta.
Stasera sono venuti una belga, un'italiana e due tedeschi. La belga ha fatto le crepes troppo salate, ma che sono andate benissimo con le melanzane preparate dell'italiana.
Domani con alcuni di loro andrò in Repubblica Centrafricana, al Parco Dzanga Sangha, dove pare ci siano centinaia e centinaia di elefanti. Il bello è che ci andremo via fiume da Ouesso.
Prima di andare a letto abbiamo fatto una foto. In realtà ne abbiamo fatte tante stasera e ci siamo fatti anche tante domande e chiesto cose che non sempre chiediamo in queste serate insieme. Ci siamo detti come siamo quando siamo a casa nostra, cosa facciamo che qui non facciamo e cosa desideriamo e tanto altro.
Stasera era diverso, perché sapevamo che era una delle ultime sere insieme: i miei compagni di casa vanno via tutti tra non molto. Ognuno verso un'altra strada.
Lo avevo messo in conto e mi preparo a questo periodo in solitario, nella grande casa in attesa di altri arrivi.
Vediamo che sapore avrà tutto questo.