E’ un corteo nuziale improvvisato che ha portato un gruppo di clandestini siriani e palestinesi dall’Italia alla Svezia, attraverso vie alternative a quelle del contrabbando per raggiungere la pace.
Laddove la legge contribuisce a negare la libertà, l’Uomo rischia per conquistarla.
Questo fanno i 5 protagonisti già in fuga dal diritto alla libertà tradito: la guerra in Siria e l'occupazione in Palestina.
E’ un film? Un documentario? Un che?
E' una storia documentata di un viaggio di matrimonio.
Non fa una piega questa storia, né si piega a pietismi: ci sono tutte le età, le donne e gli uomini, 3 macchine, 4 giorni e 3.000 km, i telefonini per il via libera ai confini, i vestiti da matrimonio, ci sono gli amici che aiutano nelle zone di passaggio, ci sono le lacrime dell'uomo e il sonno della donna (anziani entrambi e assolutamente palestinesi) e ci sono i racconti in arabo e quell'intercalare yani che ti fa capire che è proprio quell'arabo lì. C’è la musica dal vivo e col telefono; ci sono sempre la musica, il canto, la poesia dette per farsi forza e accompagnarsi in macchina dove si sta stretti per paura e per necessità. C'è la festa, la stanchezza, la paura (forte fortissima), e poi finalmente c’è l’Italia con quel poco di coraggio e solidarietà che le sono rimaste. Infine c’è Tariq, di cui svelo nome ed energia con il video qui sotto.
Tariq fa il rap ed è già shabaab dentro e, come direbbero oggi i ragazzi italiani “Tariq spacca!!!”.
Io sto con la sposa
2014
Soggetto, sceneggiatura e regia
Antonio Augugliaro
Gabriele Del Grande
Khaled Soliman Al Nassiry
Antonio Augugliaro
Gabriele Del Grande
Khaled Soliman Al Nassiry
Gina Films
Finanziato da 2617 produttori dal basso
Nessun commento:
Posta un commento