Sarebbe bastato che Mark avesse spostato di due settimane il festeggiamento del suo sessantesimo, che forse non saremmo più partiti per Londra.
Pisa, 14-11-2015 – il weekend successivo
Where is the love dei Black Eyed Peace
Una settimana prima sei davanti alla cattedrale di Saint Paul dove quasi tutti portano il garofano all’occhiello per il giorno della memoria; attraversi il Millennium bridge da cui ti godi il Tower bridge. Scendi e hai davanti la Tate Modern, sulla destra, e il Globe Theatre sulla sinistra. Ed è lì che incontri Lucy e i suoi colleghi, studiano fotografia e cercano volti per il loro progetto fotografico di doppia esposizione in analogico. In cambio dei 10 secondi del tuo tempo concessi per uno scatto e un advice, ti regalano un sacchetto di Haribo.
Una settimana prima sei a Londra per festeggiare un sessantesimo con gente di ogni parte del mondo, in un ottimo ristorante italiano e coi camerieri che a Londra ci tengono a consolidare il principio che “la nostra è un’ottima cucina”. Ti bevi pinte di ale nei pub dall’illuminazione sempre azzeccata e lasci che la birra scivoli con le parole, in compagnia delle persone giuste. Passeggi tra i libri usati delle librerie di charring cross road. Ti sei spinto fino a "tutto est" per vedere la bassa marea dei canali e le case che sembrano nel fango, e quando rientri a casa di Bright, che sogna di andare in Sicilia a conoscere Dolce e Gabbana, di distrutto ci sono solo i piedi. Il resto è sano ed eccitato.
Il week end successivo è la distruzione vera invece; dell’io, del noi, del voi e del loro. Si manifesta il cambiamento che è in corso da un po’. Un bel po’. Nel mondo intendo. Mica solo in Europa.
Un minuto dopo la notizia degli attentati a Parigi io dico “ci siamo, siamo fottuti” e non mi preoccupo di spiegare il perché. Penso solo che un anno prima avevo sentito, visto e guardato la Striscia di Gaza.
Due giorni dopo spengo la radio, che ininterrottamente avevo ascoltato. Mi accorgo che sto segnando i brani nella mia memoria. Ho accolto il suggerimento di usare la musica per trovare una chiave per reagire. In una qualche misura bisogna non fermarsi all'io, oppure dire che è Dio.
Una settimana dopo, la musica è questa:
Where is the love dei Black Eyed Peace
Capriccio n. 24 di Paganini suonata da David Garrett
Present Tense dei Pearl Jam
Vuci mia cantannu vai di Olivia Sellerio
E infine, nel marasma di idee e parole di ognuno, trovo questo video. O meglio, mi trova lui, perché è "virale". Ma è un progetto. Ben venga allora il retrovirus-HUG.
Present Tense dei Pearl Jam
Vuci mia cantannu vai di Olivia Sellerio
E infine, nel marasma di idee e parole di ognuno, trovo questo video. O meglio, mi trova lui, perché è "virale". Ma è un progetto. Ben venga allora il retrovirus-HUG.
qui, il viaggio a Londra con la Ricoh 35ZF: LONDON
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